L'intervento di Sassoon segnalato da Hykel nel post precedente offre alcune caratterizzazioni originali del comportamento razionale: come (cito) "Una persona razionale colpisce sempre alle spalle".
Se ho capito bene, l'ipotesi che l'autore dà per scontata è che senza mezzi violenti gli stati e gli individui non possano essere efficaci nel perseguire i propri obiettivi. Se ci tengono ai loro obiettivi, allora devono farsi la guerra. Mi suona come dire, visto che non mi piace la muffa nel bagno, se fossi razionale dovrei incendiare casa mia.
A dire il vero, gli argomenti pro guerra che fanno leva sulla teoria della scelta razionale non mancano. Allora, per non pensare che quest'affascinante materia sia un arsenale argomentativo dei guerrafondai, mi permetto di segnalare un testo di orientamento opposto, scritto da Daniel Kahneman ("Why Hawks Win", Foreign Policy 2007) e disponibile qui. Kahneman sostiene la tesi contraria a quella dell'articolo del Sole 24 Ore: i falchi vincono le elezioni e impongono i loro orientamenti in politica in tempo di guerra (anche) grazie ai biases degli elettori; ovvero, se gli elettori fossero degli agenti razionali, i falchi incontrerebbero molti meno appoggi.
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