Grazie ad Andrea per la sua
presentazione della prima parte dell'articolo in cui Kahneman e Tversky mettono in evidenza i limiti della
teoria classica della decisione razionale. Come Andrea ha sottolineato molto bene, KT rilevano attraverso evidenza empirica (non sempre metodologicamente ineccepibile) l'esistenza di tre fenomeni che sono inconsistenti con la teoria di Savage
- Effetto della certezza (connesso a risk aversion)
- Effetto della riflessione (connesso a risk seeking)
- Isolamento
A questo punto (ma ancora dobbiamo leggere la metà "propositiva" dell'articolo) non è del tutto chiaro se le inconsistenze rilevate rispetto alla teoria di Savage portino verso un rifiuto della teoria normativa, oppure un suo aggiustamento guidato dall'evidenza.
http://www2.uah.es/econ/MicroDoct/Friedman_Savage_1948_Choices%20involving%20risque.pdf
RispondiEliminaQuesto è l'articolo di Friedman e Savage cui ha accennato Andrea durante la presentazione dello scorso mercoledì. Qui la tensione tra l'idea di massimizzazione dell'utilità attesa e l'avversione a rischio viene risolta postulando un funzione di utilità concava. In questo senso, rappresenta il punto di massima flessibilità cui può giungere la teoria di Savage nel trattare alcuni bias caratteristici degli esseri umani come quello a favore della certezza. L'effetto della certezza di Kahneman cattura invece un comportamento che neanche la "curvatura" della funzione di utilità riesce ad accomodare.