mercoledì 17 febbraio 2010

Simon (1955), A Behavioral Model of Rational Choice

Grazie a Giovanni per aver presentato l'articolo di Simon, A Behavioral Model of Rational Choice (1955), così ricco di spunti di riflessione! Nel proseguire on-line la nostra discussione, potremmo riprendere questi temi:
  1. Agente ed ambiente. A Simon interessa trovare un comportamento razionale per un agente reale in un certo ambiente reale: l'ambiente è rilevante per la definizione della razionalità! Giovanni ci ha parlato dell'importanza di quest'idea per l'Intelligenza Artificiale. Negli studi di bounded rationality, il tema è stato molto sviluppato da Gigerenzer, Todd e il gruppo di ricerca ABC. Sono particolarmente interessanti anche le riflessioni di Simon sul ruolo dell'agente nel modellare il problema, cioè sull'interazione tra agente e "dati ambientali": le riprenderemo nella discussione della settimana prossima, con Kahneman e Tversky.
  2. Decisione collettiva e individui come aggregati. Simon propone un modello di comportamento razionale anche per gruppi di individui, o per individui le cui preferenze siano un aggregato di ordinamenti di preferenza diversi. Penso che ci ritorneremo.
  3. Comportamento persistente. Simon chiama persistente un agente che cerchi di considerare nuove alternative, piuttosto che abbassare il livello di soddisfazione, nel quadro dinamico di un problema di decisione. Silvia ha accennato agli sviluppi di quest'idea nel libro di Bratman sulle intenzioni: sarei curioso di saperne qualcosa anch'io!
  4. Bounded vs. unbounded rationality. Simon suggerisce di pensare a più livelli di razionalità, articolati secondo le capacità e le informazioni di agenti reali in ambienti reali. Questi livelli sono "approssimazioni" gestibili del comportamento razionale in senso classico, che resta il modello ideale di riferimento: in particolare, le opzioni ottimali sono sempre incluse tra le opzioni soddisfacenti. Prospect Theory porta evidenza contro questa conclusione.
  5. Normativo vs. descrittivo. Simon intende proporre modelli sia descrittivi, sia normativi, ma adattati ad agenti reali in ambienti reali: l'esempio della vendita della casa, nell'appendice all'articolo, mi sembra molto istruttivo. La prossima volta cercheremo di confrontare quest'approccio con quello di Kahneman e Tversky.

2 commenti:

  1. Aggiungerei:

    6. Il problema dell'unicità della scelta razionale.

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  2. C'è un articolo molto interessante di Mikaël Cozic sullo sviluppo dell'idea di razionalità limitata da Simon a Kahneman.

    http://mikael.cozic.free.fr/rationalitelimitee.pdf

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